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Iniezione di benzina per motori aeronautici e tecnologia televisiva

Anche la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti pose Bosch di fronte a grandi sfide. Il regime ordinò la ricerca e lo sviluppo della tecnologia di iniezione di benzina per i motori aeronautici e avviò la costruzione di nuovi impianti. In particolare la tecnologia televisiva divenne il fulcro dell’interesse militare. Le vendite all'estero dell'azienda raggiunsero il minimo del 9% nel 1939.

Armamenti e lavoro forzato

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale Bosch riconvertì la propria attività alla produzione militare. A quel punto l'esercito era così pesantemente motorizzato che le attività automobilistiche dell'azienda potevano continuare. Come in tutta l’industria tedesca, i dipendenti chiamati al servizio militare furono sostituiti da lavoratori forzati provenienti dai territori occupati, alcuni dei quali furono costretti a vivere e lavorare in condizioni disumane.

Resistenza e protezione degli ebrei

D'altro canto, la direzione dell'azienda Bosch sostenne attivamente la resistenza al regime nazionalsocialista. Al centro c'era Carl Friedrich Goerdeler, che era stato nominato consulente dell'azienda. Gli ebrei perseguitati furono anche impiegati per salvarli dalla deportazione nei campi di concentramento, o furono sostenuti finanziariamente per favorire la loro emigrazione.

La fine

Durante la guerra gli Alleati bombardarono ripetutamente gli stabilimenti produttivi della Bosch. Robert Bosch non visse abbastanza da testimoniare come parti delle sue fabbriche furono rase al suolo, poiché morì nel 1942. Aveva lasciato chiare istruzioni ai suoi successori su come gestire la fabbrica che portava il suo nome.